Di ritorno da Milano, dove chi cerca di fare il furbetto utilizzando le corsie di preselezione per andare dritti anziché a destra come previsto dalla segnaletica viene preso a gestacci, sguardi in cagnesco e quant'altro...
colgo l'occasione per parlare dello (scolorito) strumento di regolarizzazione e fluidificazione del traffico: le corsie di preselezione.
A Roma, ahinoi, non esistono per due motivi:
- la segnaletica orizzontale è vergognosamente scolorita
- i furbetti della corsia sono troppi
Talmente tanti che la gente ormai li ignora invece di incazzarsi. Un ulteriore segno di declino di questa città senza spina dorsale. Menefreghista ed egoista, capace d'intervenire solo se i problemi gli entrano dentro il naso...Eh sì, possono pure passargli davanti al naso...Tanto non gli tange per niente.
Un comportamento che dai vigili urbani viene sanzionato solo quando l'incrocio è presidiato. Neanche sempre, oltretutto...Anzi, quasi mai. Sempre sugli stessi incroci quindi. Pertanto si creano situazioni di serie A e serie B.
Per non parlare del fatto che, specialmente ai semafori, c'è la smania della prima fila. Chissene frega se ormai ci si è incanalati nella corsia di preselezione e si è raggiunto il tratto con linea continua (ossia da non superare)...la prima fila non ha prezzo nella mente di qualcuno. E c'è poi chi va matto per la primissima fila, quella oltre la linea d'arresto (con ingombro annesso dei passaggi pedonali e ciclabili)...Ma questa è un'altra storia alla quale dedicheremo un nuovo capitolo.